Caro materiali: il Consiglio di Stato accoglie il ricorso ANCE contro il Decreto di rilevazione del I semestre 2021
Circolari AppaltiCon sentenza n. 7359/2023 il Consiglio di Stato ha stabilito la vittoria del ricorso promosso da ANCE contro il Decreto “caro materiali” relativo al I semestre 2021.
Il ricorso aveva ad oggetto le rilevazioni effettuate dal Ministero con il D.M. 11 novembre 2021, in attuazione del meccanismo straordinario di compensazione di cui all’art. 1-septies del D.L. “Sostegni bis” (D.L. n. 73/2021).
L’impugnazione era motivata dal fatto che, ad avviso di ANCE, il Ministero non avrebbe proceduto ad un approfondimento istruttorio completo, limitandosi a comporre aritmeticamente i dati pervenuti da ciascuna delle fonti ufficiali di rilevazione (Provveditorati, Unioncamere e Istat), giungendo così al riconoscimento di aumenti di alcuni prezzi avulsi dalla reale situazione di mercato.
In particolare, le rilevazioni contestate erano relative ai seguenti 15 materiali:
- Lamiere in acciaio Corten;
- Lamiere in acciaio di qualsiasi spessore lisce, piane, striate;
- Lamiere in acciaio zincate per lattoneria (gronde, pluviali e relativi accessori);
- Nastri in acciaio per manufatti e per barriere stradali, anche zincati;
- Chiusini e caditoie in ghisa sferoidale;
- Tubazioni in ferro senza saldatura per armature di interventi geo-strutturali;
- Tubazioni in acciaio elettrosaldate longitudinalmente;
- Tubazioni in acciaio nero senza saldatura;
- Tubazioni in polietilene ad alta densità (PEAD) PE 100;
- Tubazione in PVC rigido;
- Tubo in polipropilene corrugato per impianti elettrici;
- Tubi di rame per impianti idrosanitari;
- Legname per infissi;
- Legname abete sottomisura;
- Fibre in acciaio per il rinforzo del calcestruzzo proiettato (spritz beton).
Con una prima sentenza il TAR Lazio (sentenza n. 7215/2022) aveva accolto il ricorso in primo grado riconoscendo esorbitanti differenze e disallineamenti fra le rilevazioni effettuate dai vari enti, non facilmente giustificabili – neppure in ragione delle specificità dei vari contesti territoriali considerati – e idonei a minare la complessiva attendibilità dei dati stessi.
Il procedimento è poi proseguito di fronte al Consiglio di Stato che ha definitivamente dato ragione all’ANCE confermando le gravi anomalie nel metodo di rilevazione utilizzato, causa di forti disallineamenti tra i dati ufficiali ed il reale andamento del mercato.
Il Ministero dovrà quindi svolgere adesso un’integrazione istruttoria che condurrà alla pubblicazione di nuovi dati di rilevazione, a fronte dei quali le imprese potranno avanzare richiesta di integrazione delle compensazioni già richieste a suo tempo per tali materiali.
Naturalmente, sarà nostra cura informare le imprese in indirizzo con la massima tempestività di ogni ulteriore sviluppo.
Con l’occasione porgiamo i migliori saluti.